Promuovere Venezia – Strategie e strumenti per un’agenzia

Il presente documento, cerca di illustrare i principi di fondo e le linee di azione attorno a cui si articola il lavoro di ricerca svolto da Venezia 2000 Cultura e Impresa a favore del progetto di massima di una Agenzia che promuova le funzioni economiche e produttive dell’area veneziana.

Questo progetto, come si vedrà nel seguito, si innesta in parte sulla volontà degli organi di governo del territorio veneziano di investire sulla diversificazione dal turismo per le funzioni socio-economiche della città ed in parte sulla scia di molte realtà metropolitane europee che sfruttano il marketing urbano come leva strategica per lo sviluppo.

L’ipotesi operativa, che chiude il documento, deve così essere letta non soltanto sotto il profilo dell’investimento da realizzare per la costituzione dell’Agenzia e della attribuzione di ruolo e funzioni necessari al suo decollo ma anche sotto il profilo dei possibili percorsi di rivitalizzazione socioeconomica della città.

Da anni, ormai, il dibattito sulle prospettive di sviluppo di Venezia ha individuato una costante nella necessità di innestare un processo capace da una parte di razionalizzare, riconvertire e sviluppare attività già presenti nell’area (Porto, vetro, cantieristica minore, ecc.) e dall’altra di innescare un processo di insediamento di nuove opportunità di sviluppo individuate nei settori della produzione immateriale, della ricerca, delle attività culturali e scientifiche per il Centro storico, in un Polo tecnologico per Marghera o in un ripensamento del ruolo di Mestre.

Le condizioni di realizzabilità del processo sono variamente individuate in elementi di tipicità/unicità propri di Venezia, elementi capaci di configurare un’offerta fortemente appetibile: presenza di due università qualificate ed in pieno sviluppo, immagine forte della città all’esterno come “storico” centro di produzione scientifica e culturale, città-ribalta capace di assicurare importanti ritorni di immagine.

Vi è tuttavia, almeno in apparenza, una tricotomia forte tra un fascino di opportunità solido e differenziato, una convergenza costante di un largo arco di osservatori sulla necessità di superamento della monocultura turistica ed i continui segnali di abbandono o di allontanamento che la città riceve.

È come se Venezia rendendo esplicito il desiderio di riacquisto delle funzioni economiche, di riappropriazione di un ruolo forte nell’economia del Paese, renda esplicita anche la consapevolezza che non ha oggi spessore sufficiente a dare corpo a questo progetto.

Di questa debolezza strutturale è ben consapevole l’amministrazione comunale che nel progetto preliminare al PRG dedica un capitolo al problema della ricostruzione della base economica, sottolineando in particolare il rischio di accettazione del peso eccessivo di un turismo potenzialmente distruttivo.