Il concorso architettonico

M9 è un simbolo del rilancio architettonico e urbanistico di Mestre. La Fondazione di Venezia ha progettato un intervento da 100 milioni di euro e, pur non avendo alcun obbligo di legge a riguardo, ha voluto affidarne la progettazione al vincitore di un concorso, che ha visto coinvolti sei importanti studi di architettura internazionali, con una comprovata esperienza nella progettazione museale e nel recupero di edifici storici. I progetti sviluppati dai concorrenti hanno dato origine a sei differenti e illuminanti interpretazioni dello spirito di M9.

L’invito

Per la selezione del professionista a cui affidare la progettazione di M9, la Fondazione di Venezia ha fatto ricorso alla formula del concorso ad inviti, messa a punto attraverso un lungo lavoro di ricerca e di analisi, svolto in collaborazione con l’Università IUAV di Venezia e con Favero&Milan Ingegneria, e attraverso un costante dialogo con le amministrazioni pubbliche e gli organi di tutela. Al vincitore del concorso è stato deciso di affidare anche la progettazione definitiva ed esecutiva: unitamente all’invito a partecipare alla gara, la Fondazione di Venezia ha inviato uno schema di contratto per le successive fasi della progettazione, che i concorrenti hanno sottoscritto per accettazione, come impegno reciproco a costruire un duraturo rapporto di collaborazione e di fiducia, a garanzia della buona riuscita del progetto.

I concorrenti

La Fondazione di Venezia ha deciso di rivolgersi a professionisti che hanno maturato significative esperienze nella progettazione museale e nel recupero di preesistenze storiche. La ricerca, prima, e la scelta, poi, si sono risolte nella selezione di 6 studi europei, già affermati a livello internazionale: Agence Pierre-Louis Faloci, Carmassi Studio di Architettura, David Chipperfield Architects, Mansilla+Tuñón Arquitectos, Sauerbruch Hutton, Souto Moura Arquitectos.

Le richieste progettuali

M9 darà spazio a tre distinte funzioni: un edificio, appositamente progettato ex novo, ospiterà le funzioni prettamente culturali e i servizi al pubblico; l’ex Caserma Matter, debitamente ristrutturata, sarà il luogo in cui troveranno spazio le attività commerciali, mentre le funzioni terziarie troveranno spazio in un terzo edificio, già esistente ed escluso dagli interventi di concorso.
Il nuovo progetto deve dialogare con il contesto esistente, creando una continuità tra le preesistenze e le nuove unità architettoniche, curando la scelta e il trattamento dei materiali, puntando a soluzioni ecosostenibili e attente al risparmio energetico e proponendo ambienti flessibili – ma non per questo indeterminati o indistinti – in funzione sia delle esposizioni permanenti e temporanee sia delle unità commerciali.

Il progetto vincitore

Lo studio di Matthias Sauerbruch e Louisa Hutton è il vincitore del Concorso Internazionale di Architettura per M9, il nuovo polo culturale che sta nascendo a Mestre.