Riqualificazione dell’Arsenale – Il sistema della portualità  turistica

In un più vasto programma di risanamento e recupero produttivo dell’Arsenale di Venezia si è ritenuto necessario approfondire l’aspetto relativo al diporto nautico nell’area.
Il turismo nautico rappresenta Infatti un settore di sviluppo nell’ambito dell’Arsenale che, con ridotti investimenti e interessanti benefici, può contribuire alla ripresa produttiva del complesso.

In questa sede è stato pertanto identificato Il luogo geografico dell’intervento, il Bacino di S. Pietro di Castello che comprende oltre alle antiche darsene interne all’Arsenale, la ex darsena Idrovolanti dell’idroscalo e il porto di S. Elena.
Il tratto di laguna così determinato ha un naturale collegamento a mare dalle Bocche di Lido caratterizzate da fondali mantenuta con continuità.

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Le soluzioni proposte al termine del lavoro rappresentano un fattivo contributo per il reinserimento dell’Arsenale nella vita produttiva di Venezia e un interessante incentivo per alcune categorie di lavoratori specializzati in settori collegati strettamente all’attività marittima.
Dopo un’attenta analisi delle realtà portuali delle Regioni Veneto e Friuli, con particolare riguardo alle tipologie ed alla provenienza delle imbarcazioni da diporto, è stato delimitato un tratto di costa fra Chioggia e Jesolo, comprendente per intero la lacuna veneziana, ritenuto di caratteristiche omogenee.
Domanda e utenza di questo ambito costiero sono simili a quelle proposte per il Bacino di S. Pietro e hanno rappresentato quindi un utile riferimento sia per quanto attiene la domanda effettiva e potenziale di posti barca nell’area che per le caratteristiche dell’utente medio. Per una migliore conoscenza del luoghi sono state verificate le darsene esistenti, la capienza (v. fig. 1) e le dimensioni delle imbarcazioni all’ormeggio, oltre ai servizi resi ed alle principali caratteristiche di esercizio (stagionalità, vela o motore, ecc.).