Rapporto sull’offerta museale a Venezia

Obiettivi della ricerca

Analizzare l’offerta museale veneziana come prodotto d’insieme d’uno specifico servizio pubblico. E per altro verso, considerare ogni museo costitutivo dell’universo d’indagine identificato, quale soggetto erogatore di tale servizio, in sé e in relazione con gli altri.

È evidente che in quest’ottica il museo non potrà essere ricondotto alla semplice somma dei due soli fattori sede e collezioni (luogo contenitore più patrimonio contenuto), dovendosene cercare l’identità, invece, nella relazione che il pubblico potrà e vorrà stabilire tra quei due fattori; un pubblico che in qualità di utente del servizio museale, diverrà vero e proprio elemento catalizzatore della stessa identità presente del museo.

Obiettivi del presente lavoro sono dunque:
sperimentare strumenti d’analisi orientati a misurare la qualità dell’equilibrio che i musei devono stabilire tra funzioni di tutela e funzioni di comunicazione;
mettere a disposizione informazioni sufficientemente complete, attuali ed affidabili sulla situazione museale d’uno specifico ambito territoriale, così da poter verificare la fattibilità di quei disegni di sistema cui sembrano orientarsi alcune recenti iniziative legislative.

Sono due le iniziative legislative che, pur con diversa titolarità e per diversi motivi, hanno di recente modificato radicalmente la possibilità di iniziativa nel settore museale: la legge n. 4/93 (“Misure urgenti per il funzionamento dei musei statali. Disposizioni in materia di biblioteche e di archivi di Stato”), voluta dal Ministro dott. Alberto Ronchey, e la presentazione alla Camera dei Deputati, il 12/3/1992, del Disegno di Legge “Norme di principio sul sistema museale nazionale e sull’autonomia dei musei”, elaborato dalla Commissione Ministeriale presieduta dall’allora Sottosegretario ai Beni Culturali, Sen. Luigi Covatta.

Senza entrare nel merito dei rispettivi articolati, per evidenziare il carattere innovativo di tali iniziative, basterà considerarne alcuni dei principi ispiratori.

La cosiddetta Legge Ronchey, ha di fatto posto i musei di fronte alla necessità di potenziare la loro identità di servizio pubblico, affrontando il problema della custodia in relazione specifica con l’apertura dei musei, e quello della tipologia e qualità dei servizi al pubblico.
Il Disegno di Legge del VII Governo Andreotti (ora ripreso come iniziativa parlamentare) affronta invece due altre questioni:

  1. la indifferibile necessità di varare norme specifiche sui musei, proponendo ch’essi acquistino dignità di soggetto giuridico, e abbiano facoltà dipendentemente dalle proprie condizioni, di acquisire diversi gradi di autonomia funzionale;
  2. la necessità di migliorare i servizi al pubblico contenendo i costi per singolo museo, con specifiche strutture di sistema tra istituti museali a differente regime proprietario.

Benché molto diverse sia per stato e titolarità (una è Legge dello Stato, una è al vaglio del Parlamento), sia per impianto tipologico (una è norma puntuale, l’altra si configura come legge quadro e delega), le due iniziative mostrano invece forte omogeneità nel considerare prioritario, in Italia, l’obiettivo di migliorare rapidamente, e sensibilmente, la qualità del rapporto fra museo e pubblico.

Questo lavoro nasce anche con l’intento di portare un contributo in tale direzione.