Marghera: quattro percorsi di approfondimento

Premessa

Nelle caratteristiche e nelle vicende di Porto Marghera si ritrovano al tempo stesso elementi di “tipicità” e di “atipicità”, che puntellano un processo di declino economico percepito come ineluttabile.

La tipicità risiede nel tratto fondante della crisi in atto: l’essere, cioè, un polo industriale con grandi imprese prevalentemente di proprietà pubblica operanti nei settori di base. Da questa angolatura, e al pari delle altre aree italiane di concentrazione della grande industria, Porto Marghera risente drammaticamente dell’inefficienza del sistema produttivo nazionale nei settori di base, del riposizionamento dell’offerta e della domanda a livello mondiale, della dipendenza da aziende esterne all’area.

Atipica è invece la localizzazione geografica dell’area; come può infatti integrarsi territorialmente un contenitore di grande industria che insiste su un contesto produttivo allargato (il Veneto e il Nord-Est) a dominanza di piccola impresa, e su uno straordinario contesto storico-culturale e ambientale di prossimità come quello veneziano?

L’arretramento economico di Porto Marghera, in rapida accelerazione negli ultimi anni, ha stimolato l’elaborazione di un ricco e articolato ventaglio di proposte di rilancio.

Il dibattito sul futuro produttivo del Polo rischia, proprio da questo punto di vista, di avvilupparsi; ciò accade, e l’esperienza lo dimostra sistematicamente, quando si travalicano i confini di una ragionevole presa di coscienza delle cose che realisticamente si possono fare e sulle quali vale la pena scommettere.

Questo documento non vuole né proporre l’ennesima idea originale per l’area, né censire in modo sistematico le “voci” del dibattito, maturato localmente. Esso ha l’obiettivo, più limitato, di individuare alcuni percorsi strategici di rilancio di Porto Marghera, delineandone i riferimenti di base e approfondendoli sul piano della coerenza interna e delle compatibilità esterne, in una logica il più possibile fredda e “aderente ai fatti”.

Il dossier si struttura in due parti. Nella prima viene sintetizzato, a partire dai numerosi studi già effettuati, il quadro della situazione attuale, con un’attenzione specifica agli elementi congiunturali, agli interventi in corso e/o previsti, ai nodi tuttora non sciolti.

La seconda parte è invece dedicata alla descrizione di quattro possibili percorsi di rilancio del polo, ciascuno con una specifica caratterizzazione strategica seppure non necessariamente alternativi nella loro intera articolazione.